L’insieme dei peli che rivestono il corpo dei mammiferi prende il nome di pelliccia o mantello.
Si possono distinguere due tipi di peli: quelli di rivestimento, o peli della giarra, e quelli di lanuggine, o peli della borra. Quest’ultima è formata da peli molto fitti, corti e sericei e costituisce il sottopelo; la giarra viceversa si configura come un insieme di peli lunghi ed ispidi e rappresenta la parte più esterna della pelliccia.
Non sempre la distinzione nei due tipi di peli è possibile.
Nel Capriolo, ed esempio, giarra e borra non differiscono molto, per cui il mantello appare vellutato e quasi sericeo. I peli si rinnovano periodicamente con un processo di muta, che di solito coicide con il cambiamento di stagione. In genere si assiste ad una muta autunnale, con cui l’animale assume il mantello invernale, ed una muta primaverile, con cui assume invece quello estivo. In talune specie la muta avviene una sola volta l’anno, in altre (es.cane) la caduta dei peli è continua.
I peli possono variare di colore e di lunghezza a seconda dell’età dell’animale e della stagione. In quest’ultimo caso si parla di dimorfismo di stagione, come nel caso della Lepre bianca, dove i peli del matello invernale hanno una colorazione bianca. Peli modificati sono le setole, che in varie specie sono trasformate in aculei (Riccio, Istrice) e le vibrisse o “baffi”, che hanno funzione tattile e sono spesso distribuite sul muso a costituire i mustacchi, molto sviluppati in quelle specie che conducono una vita crepuscolare o notturna.