Le sigle H2 e H3 indicano, in modo semplificato, il grado di rigidità percepita di un materasso. In molti cataloghi europei H deriva da “hardness”, cioè durezza. H2 viene normalmente descritto come “medio” o “medio-morbido”, mentre H3 viene descritto come “medio-rigido” o “rigido”. Il punto più importante, però, è che non esiste uno standard unico e vincolante: due produttori diversi possono chiamare H2 ciò che un altro chiamerebbe H3, perché ogni azienda usa proprie prove interne e proprie scale di riferimento. Per questo, la differenza tra materasso H2 e H3 va interpretata come tendenza e non come valore assoluto.
In pratica, H2 e H3 servono a orientare l’acquisto e a segmentare il prodotto per fasce di corporatura e preferenze. Non sono un’etichetta clinica e non garantiscono automaticamente comfort o supporto. Il comfort dipende dall’interazione tra rigidità, materiali, spessore, costruzione a zone e persino dal tipo di rete o base su cui il materasso poggia.
Indice
- 1 La differenza percepita: come cambia la sensazione tra H2 e H3
- 2 Peso corporeo e corporatura: la variabile che più sposta la scelta
- 3 Posizione di sonno: fianco, schiena e pancia reagiscono in modo diverso a H2 e H3
- 4 Materiali e costruzione: H2 e H3 non sono uguali se cambiano molle, lattice o memory
- 5 Supporto e punti di pressione: come cambia l’equilibrio tra allineamento e comfort
- 6 Termoregolazione e sensazione di calore: perché H2 a volte sembra più caldo
- 7 Coppie e differenze di peso: come gestire due esigenze diverse nello stesso letto
- 8 Durata e cedimenti nel tempo: perché un H2 può “ammorbidirsi” più percepibilmente
- 9 Come scegliere tra H2 e H3 in modo affidabile: prova reale e segnali del corpo
- 10 Conclusioni
La differenza percepita: come cambia la sensazione tra H2 e H3
Su un materasso H2, di norma, il corpo affonda un po’ di più. Questo non significa “sprofondare”, ma percepire maggiore accoglienza iniziale, soprattutto su spalle e bacino. Su un H3, invece, l’affondamento è più contenuto e la sensazione è più “sostenuta”, con un ritorno elastico più evidente o con una resistenza più pronta del materiale. Molte persone descrivono H2 come più avvolgente e H3 come più stabile.
La differenza emerge soprattutto quando resti nella stessa posizione per un po’ di tempo. Se il materasso è troppo morbido rispetto al tuo peso e alla tua postura, potresti avvertire che il bacino scende troppo, creando un leggero “arco” nella zona lombare. Se è troppo rigido, potresti sentire punti di pressione su spalle e anche, con conseguente micro-risvegli o necessità di cambiare posizione spesso. H2 e H3 si collocano proprio su questa linea di equilibrio tra pressione e sostegno: H2 tende a privilegiare la riduzione della pressione, H3 tende a privilegiare il sostegno e la stabilità.
Peso corporeo e corporatura: la variabile che più sposta la scelta
La differenza più concreta tra H2 e H3 emerge quando consideri il peso. In generale, all’aumentare del peso aumenta anche l’affondamento, quindi molte persone con corporatura più robusta trovano H3 più adatto perché mantiene la colonna in un assetto più neutro. Al contrario, persone più leggere spesso trovano H2 più confortevole perché consente un minimo di adattamento del materasso alla forma del corpo; su un H3 potrebbero percepire eccessiva rigidità e punti di pressione.
Detto questo, non è solo questione di chilogrammi: conta anche la distribuzione del peso e la struttura fisica. Una persona con spalle larghe e bacino pronunciato, anche se non particolarmente pesante, potrebbe preferire H2 per consentire alle spalle di affondare quel tanto che basta quando dorme sul fianco. Una persona con corporatura più “lineare” potrebbe trovare H3 confortevole anche a pesi medi, perché non ha bisogno di molto “spazio” di affondamento per mantenere allineamento.
Posizione di sonno: fianco, schiena e pancia reagiscono in modo diverso a H2 e H3
Se dormi prevalentemente sul fianco, la priorità è evitare punti di pressione su spalla e anca, mantenendo la colonna più dritta possibile. In questa posizione, molti trovano H2 più favorevole perché permette una maggiore immersione delle sporgenze ossee. Un H3 può funzionare sul fianco se il materasso ha una buona stratigrafia superficiale, cioè uno strato di comfort che “ammorbidisce” senza far perdere supporto, ma se il comfort layer è scarso, la rigidità percepita aumenta e il rischio è di comprimere spalla e anca.
Se dormi sulla schiena, il focus è sostenere la zona lombare senza far sprofondare troppo il bacino. Qui H2 e H3 possono entrambi funzionare, ma con esiti diversi: H2 tende a dare più accoglienza, H3 tende a dare più stabilità. Se hai tendenza a iperlordosi o senti la zona lombare “in vuoto”, un H2 molto accogliente potrebbe non essere ideale; se invece senti rigidità e preferisci una superficie più “morbida”, H2 può risultare più rilassante.
Se dormi a pancia in giù, la scelta si sposta più spesso verso H3, perché in questa posizione il bacino che affonda troppo crea facilmente torsioni e tensioni lombari. Dormire a pancia in giù è già una postura che mette in gioco la schiena; un supporto più fermo riduce il rischio che il corpo collassi al centro.
Materiali e costruzione: H2 e H3 non sono uguali se cambiano molle, lattice o memory
La sigla H2 o H3 non descrive il materiale, ma la rigidità complessiva. Un H2 in memory foam può risultare molto diverso da un H2 a molle insacchettate con topper in schiuma, perché il memory è viscoelastico, risponde al calore e al tempo, e tende a “trattenere” il corpo. Questo può far percepire H2 come più avvolgente e, per alcune persone, più caldo. Un H3 in memory potrebbe comunque dare sostegno, ma se lo strato di memory è spesso può aumentare la sensazione di affondamento, facendo percepire un H3 come meno rigido di quanto il numero suggerisca.
Nel lattice, la risposta è più elastica e reattiva. Un H2 in lattice può essere percepito come “morbido ma sostenuto”, perché il lattice cede e rimbalza con continuità, mentre un H3 in lattice può risultare molto fermo ma meno “duro” di un H3 in schiuma ad alta densità, proprio per la natura elastica del materiale. Nelle molle insacchettate, H2 e H3 dipendono molto dalla rigidità delle molle e dallo strato superiore. Un sistema a molle può risultare più traspirante e più stabile ai bordi, e un H3 a molle spesso viene scelto da chi vuole sostegno senza la sensazione di essere “inghiottito”.
Supporto e punti di pressione: come cambia l’equilibrio tra allineamento e comfort
La scelta tra H2 e H3 è, in sostanza, un compromesso tra due obiettivi. Il primo obiettivo è mantenere l’allineamento della colonna, soprattutto in zona lombare e cervicale, con un supporto adeguato al tuo peso. Il secondo obiettivo è ridurre i punti di pressione che interrompono il sonno o creano formicolii e fastidi articolari.
H2 tende a privilegiare l’abbattimento dei punti di pressione, soprattutto su fianco e su corporature leggere o medie. H3 tende a privilegiare un supporto più marcato, utile quando il rischio è “affondare” troppo o quando si cerca una sensazione di maggiore stabilità. L’errore tipico è pensare che “più rigido = più salutare”. Un materasso troppo rigido può aumentare i punti di pressione e farti dormire peggio. Il criterio più affidabile è il risveglio: se ti alzi con dolori a spalle e anche, spesso sei troppo rigido; se ti alzi con schiena che “tira” o con sensazione di essere collassato al centro, spesso sei troppo morbido.
Termoregolazione e sensazione di calore: perché H2 a volte sembra più caldo
La rigidità non determina direttamente il calore, ma influenza quanto affondi nel materasso e quindi quanta superficie corporea è a contatto. Un H2, soprattutto in schiume avvolgenti, può aumentare il contatto e ridurre la ventilazione percepita, dando una sensazione più calda. Un H3, offrendo più sostegno e meno immersione, può risultare più fresco a parità di rivestimento e materiali. Tuttavia, la termoregolazione dipende molto dalla struttura interna, dai canali di aerazione, dal tipo di imbottitura e dal rivestimento.
Se sei una persona che tende a scaldarsi molto, potresti preferire un H3 o comunque un sistema che non ti faccia affondare eccessivamente, magari con materiali più traspiranti. Se invece tendi a sentire freddo, un H2 più avvolgente può risultare più confortevole. Anche la rete conta: una rete molto chiusa riduce la ventilazione e aumenta il calore, indipendentemente da H2 o H3.
Coppie e differenze di peso: come gestire due esigenze diverse nello stesso letto
Quando due persone condividono il letto e hanno pesi o preferenze molto diverse, la scelta H2 vs H3 diventa più complessa. Se una persona è leggera e l’altra più pesante, un H2 potrebbe essere perfetto per la prima e troppo morbido per la seconda, mentre un H3 potrebbe essere perfetto per la seconda e troppo rigido per la prima. In questi casi, soluzioni come materassi con doppia rigidità o con due lastre interne differenziate possono essere particolarmente efficaci. Anche un topper può aiutare: se scegli H3 per garantire supporto alla persona più pesante, un topper di comfort può ridurre la rigidità percepita per la persona più leggera, senza stravolgere la base.
Un altro tema in coppia è il movimento: alcuni H2 in schiuma isolano bene i movimenti, mentre alcuni H3 a molle possono trasmettere più vibrazioni, anche se le molle insacchettate riducono molto questo effetto. Se uno dei due si muove spesso, la scelta del materiale può essere più determinante del semplice H2/H3.
Durata e cedimenti nel tempo: perché un H2 può “ammorbidirsi” più percepibilmente
Tutti i materassi cambiano nel tempo, soprattutto nelle zone di carico più frequente. Un H2, essendo più accogliente, può rendere più evidente il cedimento, perché la finestra di comfort è più vicina al limite “troppo morbido” per alcune persone. Un H3, partendo più sostenuto, può tollerare un certo ammorbidimento senza diventare subito inadeguato, soprattutto per chi cerca stabilità. Tuttavia, questo non significa che H3 duri sempre di più: la durata dipende dalla densità delle schiume, dalla qualità delle molle, dalla costruzione e dal modo in cui lo usi.
Una buona manutenzione aiuta: ruotare il materasso se previsto, usare una rete adeguata e proteggere con coprimaterasso riduce deformazioni e igiene, indipendentemente da H2 o H3. Anche qui, la qualità del materiale e dello spessore è più determinante dell’etichetta H2/H3.
Come scegliere tra H2 e H3 in modo affidabile: prova reale e segnali del corpo
Il modo più affidabile di scegliere è provare il materasso nella posizione in cui dormi di più, restando fermo abbastanza a lungo da sentire punti di pressione o sostegno. Se provi solo sedendoti o restando pochi secondi, rischi di scegliere in base a una sensazione superficiale. In generale, se sul fianco senti che la spalla non riesce ad affondare e la mano non passa facilmente sotto la vita quando sei sul fianco, potresti essere troppo rigido. Se sulla schiena senti che il bacino affonda e la zona lombare resta “in aria” o senti tensione, potresti essere troppo morbido.
Considera anche che il corpo si adatta. Chi è abituato a materassi rigidi può percepire H2 come troppo morbido inizialmente, e poi scoprire che dorme meglio. Chi è abituato a materassi morbidi può percepire H3 come troppo rigido e poi apprezzare la stabilità. Un periodo di adattamento è normale, ma non dovrebbe includere dolore persistente o risvegli frequenti per fastidio.
Conclusioni
In sintesi, H2 e H3 rappresentano due punti vicini ma distinti sulla scala di rigidità: H2 tende a offrire più accoglienza e meno pressione, H3 tende a offrire più sostegno e più stabilità. La scelta corretta dipende principalmente da peso, corporatura e posizione di sonno, e viene poi modulata da materiali e costruzione. Se cerchi più avvolgimento e dormi spesso sul fianco, H2 è spesso più naturale. Se cerchi più stabilità, hai un peso più alto o dormi spesso supino o prono, H3 è spesso più coerente. In ogni caso, la sigla non sostituisce la prova e non vale uguale per tutti i marchi: il miglior criterio resta la qualità del sonno e l’assenza di dolori al risveglio.